Luglio 2025

     Il soccorso di Dio

02/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, datemi tutti i vostri problemi, i vostri affanni e dolori e rifugiatevi in me, cercate tutto in me e Io assolverò alle vostre incombenze. “Ecco, il povero grida e il Signore lo ascolta”, dice il salmo di oggi. E sempre il Signore ascolta il grido del povero e viene in soccorso.

Se un figlio prega e chiede e non si rivolge al Padre nell’accusa, nella rabbia, nella pretesa, ma vivendo la sua figliolanza, il suo rapporto unitivo con lui, come potrà un Padre così santo e buono non provvedere alla sua creatura?

Lo descrive bene la prima lettura di oggi, quando la schiava di Sara, Agar, viene cacciata con il suo figlioletto e abbandonata nel deserto. E a chi ella ha cercato aiuto ed invocato assistenza, se non al Padre nei cieli? E forse che il Santissimo non ne ha avuto pietà e misericordia, e non li abbia salvati? Essi proprio per intervento divino hanno potuto vivere e formare un nuovo popolo.

Ugualmente il Vangelo ancora vi evidenzia l’intervento del vostro Signore, quando vengono a me due indemoniati che mi gridano: “Che vuoi da noi, figlio di Dio?   Sei venuto per tormentarci prima del tempo?”. Io risano e libero questi due poveri figli posseduti mandando la legione di demoni che li possiedono ad occupare una mandria di porci, che a quell’invasione precipitano dalla rupe nel mare affogando.

Il vostro Salvatore è giunto per dare liberazione, ma che forse dinanzi a tale soccorso gli abitanti di quel paese sono stati grati, ne hanno reso lode? No, non hanno riconosciuto il beneficio avuto, ma mi hanno allontanato dal loro territorio.

Chi è, figli miei, il vostro grande nemico, se non il diavolo? Da chi dovete ripararvi e chiedere aiuto al cielo per la vostra protezione e liberazione, se non da lui? Ma come potete ricevere tale benedizione, la mano protesa dell’Eterno al vostro grido, in ogni frangente, se poi voi prima fate alleanza con il nemico, se non fate che peccare e vivere nella sua connivenza facendovene schiavi con tutte le conseguenze che ve ne apporta e vi affliggono? Gridate contro Dio e ne date accusa a lui se non vi soccorre al vostro bisogno, alla pena che vi tormenta, al tunnel nel quale voi stessi avete scelto di entrare per precipitare.

Io vi dico: prima lavatevi dalle vostre sozzure, distaccativi dal peccato ponetevi in riparazione al male fatto e in umiltà, riconoscendo la vostra ritrovata figliolanza con il Padre Santissimo, chiedete e di certo egli viene e vi soccorre, vi dona tutto l’aiuto necessario per una nuova vita.

Ecco, il Signore Dio viene, ma desidera da voi un cuore disposto alla sua Santa Volontà, la docilità alla via da seguire che egli decreta per la sua creatura nel cammino preposto per essa.

Osservate come le chiese si sono fatte sempre più vuote. I sacerdoti e suoi operatori sempre più nascosti e passivi alla loro opera. Le genti che non fanno che peccare e peccare grandemente. Da questo comportamento, cosa ne può scaturire? Che date potere al diavolo ed egli ne porta su di voi la sua azione nefasta in guerre, distruzioni, ingiustizie, malattie, divisione e disperazione.

E se le chiese si svuotano, se le mani non si congiungono a pregare, poiché pochi pregano, se ne riempiono invece ospedali e ambulatori, i problemi psichiatrici aumentano, la violenza avanza negli omicidi e in ogni altra forma di aggressione.

Tutto questo potrebbe acquietarsi, dato che gli uomini posseggono un’arma potente che può sconfiggere tutto questo marasma, se vi ricorreste. E qual è l’arma, se non Dio onnipotente che ha la potenza, la forza e la possibilità di abbattere l’intero male e ridare guarigioni e nuova rinascita.

Il signore fa sì sorgere il sole e fa piovere sia sui buoni che sui cattivi, mantiene sì tutti nella sua sussistenza, ma attende che ricorriate a lui. Ma se invece di ricorrere a Dio voi ne voltate le spalle, rimanete indifesi e colpiti dall’iniquo e dalle sue orde.

Se Iddio vi porge la sua fune per salvarvi, ma voi non la stringete, se date rifiuto al suo aiuto, soccombete e ne vivete le conseguenze amare di ciò che sta vivendo questo povero mondo martoriato. Se tutti gli uomini riconoscessero il Creatore come loro amato bene e ne chiedessero la sua assistenza con umiltà e amore, riconoscendo la propria debolezza e il proprio limite, le proprie necessità, egli interverrebbe dando pace, sanità e giustizia.

Solo vivendo nella sua alleanza voi potrete sconfiggere quel Satana che vi occupa e tormenta, ma se voi continuate a fronteggiare Dio e lo sfidate nella vostra sfrontatezza, offendendo tutte le sue leggi e ripudiandole, quale soccorso, quale liberazione potrete avere? Rimarrete nel male che vi uccide.

Il Signore viene al povero di spirito, alla sua creatura amante, all’umile che invoca, e se così fosse l’atteggiamento di tutti, ecco, Io vengo, Io giungo, alzo la mia mano e caccio tutti i diavoli dalla terra, quei diavoli che sono dei porci che tornerebbero al loro pantano infernale.

Vi benedico.

 

     Fiducia nel Divin Cuore

04/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, oggi, primo venerdì del mese, ricordate il mio Divin Cuore al quale dovete fare ricorso. Solo nell’intervento ad esso voi potete avere la pace, ogni sostegno e cura alla vostra esistenza. Dando suppliche, preci e lodi al mio Divin Cuore, al quale vi consacrate, voi ne fate albergo, facendosi vostro rifugio e soccorso nel percorso della vita e nel tempo della morte.

 Beato chi è ricorso alla sua protezione, che nel mio Sacratissimo Cuore ha confidato: di certo ne otterrà salvezza. È un Cuore dall’infinita misericordia che prende su di sé i vostri mali e le vostre necessità, che ha pietà dei peccatori, e coloro che a lui ricorrono per chiedere venia egli cura, così come afferma il Vangelo che dice: “Non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori”, per trarli dalla fossa della morte e farli risorgere.

Ve ne è esempio oggi la figura di San Matteo che, facendo l’esattore delle tasse, era duro e impietoso nei confronti dei poveri e delle loro suppliche di condono o proroga. Eppure egli, dinanzi al mio sguardo, mi ha corrisposto. È stato il mio Cuore che lo ha guardato, che ha attraversato il suo corroborandolo di Spirito Santo, che ne ha dato a lui visione del suo cattivo stato e ne ha guarito la sua infermità. E Matteo, da peccatore qual era, si è fatto pronto per porsi al mio seguito, sino a darne la vita.

Il mio Cuore ha potestà di ogni liberazione e conversione, ma richiede che il vostro sguardo si protragga ad esso, alla sua contemplazione, al quale vi abbandoniate offrendomi la vostra vita e la vostra fiducia, e il mio Cuore, a chi si dona e offre, ne compie miracoli.

Esso vi dona ricchezza di opere e una discendenza benedetta, sia fisica che spirituale. È il porto a cui approdare. Chi vi si affida non resterà deluso, in quanto il Signore adempie a tutte le sue promesse. Non vi abbandonerà mai. Portategli i vostri tormenti, ciò che vi affligge, le situazioni più gravose, e il mio cuore provvederà.

Più che cercare l’aiuto umano, per quanto possa con i suoi limiti che spesso vi delude o tradisce, cercate il mio Sacratissimo Cuore che tutto può e vi ascolta, e se lo amate, cosa non potrà fare per voi!

Il mio Cuore è la vostra assicurazione, la vostra difesa e protezione, la vostra eredità. Fidatevi, figli miei.

Vi espongo il mio Cuore tra le mani per darvelo. Quale amore è più grande di questo, di chi vi offre totalmente sé stesso per amarvi così? Vi richiedo però che vi consacriate ad esso, che consacriate le vostre persone, le vostre famiglie, le vostre opere, le vostre case, i vostri dolori: tutto, persino datemi i vostri peccati, dai quali non riuscite a sottrarvi, in modo che Io ve ne liberi per sempre.

Io sono la vostra medicina per farvi creature nuove, risanate nel bene. Se gli Stati, i governi la Chiesa, i sacerdoti, ogni realtà si consacrasse al mio Divin Cuore, ecco, si discioglierebbero le catene, si aprirebbero le prigioni del nemico con la sua fomentazione, guarireste dalle vostre molte malattie per avere un’umanità di pace e giustizia.

Figli, andate ovunque a cercare rimedi ai vostri problemi, alle vostre prove, e non ne trovate. Vi affannate con i vostri poveri mezzi umani e non riuscite. Ve ne fate invece indifferenti ad ogni lotta, ma poi ne pagate le medesime conseguenze, mentre da me, che tutto posso, che vi amo, che mi dono a voi per aiutarvi, non venite.

Figli, ricordate e abbiatene sapienza. Tutto ciò che al mio Cuore è legato e affidato, i vostri beni, le vostre imprese, in esso si santificano, si nobilitano, si fanno produttivi e si fanno eterni.

Vi benedico.

 

     Il programma del discepolo

05/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, il Vangelo vi presenta il programma del discepolo, di chi si fa evangelizzatore per portare ovunque il mio Santo Nome. Egli deve essere povero di sé stesso per essere ricco delle cose di Dio, povero di mezzi per essere ricco di sapienza divina. Deve porsi in cammino, andare senza chissà quali sicurezze umane, in quanto è nella sua debolezza di Dio lo rende intrepido della sua fortezza. Andare come pecora tra i lupi memore di chi egli si è fatto portatore: non porta la sua persona, poiché se egli va e opera nel nome proprio, nella sua vanagloria, pur lavorando per le cose di Dio la sua azione sarà sterile e andrà decaduta. È nell’abbandono, nella fiducia nel Signore che il vero discepolo opera, e Dio ne compie i suoi prodigi. Voi siete solo gli operai, ma Iddio è il costruttore. Voi siete solo dei soldati, ma egli è il generale che ne vince le battaglie.

Gli inviati di Dio, i suoi seguaci, i missionari, i sacerdoti, i consacrati, i catechisti, debbono andare tra le genti: questa è la volontà dell’Altissimo, di andare in mezzo al popolo nei paesi e tra le case per portare il suo annuncio. E se veniste rifiutati, se non accettati, come afferma il Vangelo, di scrollare la polvere dai calzari ed andare altrove, ma sempre senza scoraggiarsi, senza fermarsi, dato che si opera per l’Onnipotente che vi precede e prepara la strada. Nella fede in lui si va avanti poiché nel vostro cammino, per quanto faticoso, il Padre vostro porterà i suoi santi effetti nel mondo. È tramite la vostra collaborazione che potrà giungere a tutti gli altri figli.

Questo discorso è valido anche per i laici che devono portare il Vangelo, particolarmente tra i propri cari e conoscenti, e spesso l’annuncio alla verità si fa ancora più difficile e impervio che per gli sconosciuti, poiché amandole tali creature il loro rifiuto ne trafigge maggiormente il cuore.

Cosa bisogna fare, se non continuare a aderire fedeli a Dio? Sarà proprio la vostra adesione a lui, la vostra costanza che persevera e non si stanca di pregare per essi, ed esserne testimoni, che il Signore ne porterà certamente la sua risoluzione e conquista su queste anime. È per la vostra fede, per il vostro abbandono, per la vostra supplica e parola di insegnamento data chi Iddio ne darà la sua ricompensa. Può forse il Signore farsi superare nell’amore vostro dato, e un amore sacrificato e crocifisso?

L’opera di evangelizzazione non trova mai la strada aperta e agevole, senza intralci. Avrà sempre le sue contrapposizioni con il nemico, la lotta del bene con il male, la battaglia del vero con la menzogna. Il demonio vi si frappone per darne ostacolo. Egli è colui che è stato già sconfitto nella sua superbia, quando ha avuto l’ardire di fronteggiare l’Eterno e sfidarlo, e ne è precipitato nei suoi intenti malvagi negli inferi.

Ora però il demonio, che non può più nulla verso il cielo, scatena la sua rabbia contro i figli dell’uomo, le creature di Dio, e particolarmente quelle che si adoperano per annunciare il suo Regno, che si adoperano alla sua edificazione.

Questa fomentazione, questa lotta del nemico la troverete ovunque: tra i fratelli, nella Chiesa, come nella famiglia, ma Io vi dico: “Non temete”, così come dice sempre il Vangelo. A voi vengono date le potenze per abbatterlo. Quanto più l’anima si infonde in Dio con la sua preghiera, con la sua vita sacramentale, nella carità partecipata, che il Santissimo vieni in lei, la rende una spada che spezza tutte le sue trame e catene.

È il Signore che ancora, anche tramite i suoi discepoli, lo sconfigge, ma vi chiedo di non farvene vanto guardando alle opere compiute e alle vostre conquiste. Fate ogni cosa per la gloria del Padre, per amor suo, gioiosi che proprio perché siete suoi operatori i vostri nomi siano scritti nei cieli.

Vi benedico.

 

     La fiducia in Dio è premiata

07/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, il salmo di stasera vi invita, vi sprona alla fiducia in Dio, così come afferma la Santa Parola: “Chi confida nel Signore avrà il suo rifugio e la sua protezione”. Alla sua alleanza l’ala del Padre Santissimo vi circonda, vi ricopre, sì che su di voi non accadrà niente di ciò che egli non voglia, poiché avete fatto ricorso a lui, vi siete affidati e vi fidate di lui, ne vivete intrecciati al suo amore e alla sua provvidenza.

Siete quindi entrati nella sua casa e, se state in essa, come può il Padre vostro farvi entrare il nemico e farvi colpire? Come può la sciagura scagliarvisi contro? Niente può accedere nella sua dimora senza il suo permesso. Tutto è sotto il suo sguardo e voi siete nella sua difesa, sì che niente vi sarà mancante.

Se avrete vissuto abbandonati nella sua fiducia, lasciando che egli governi il vostro vissuto, cinti nella casa della sua Santa Volontà, cosa vi attenderà dopo di essa, se non la distesa del suo Regno nell’eternità, che vive nelle sue meraviglie e portenti? Cosa se ne vivrà? Se ne vivrà la perfezione del gaudio che dà ricompensa alla fedeltà che avete vissuto con Dio. Questi è un luogo, è uno stato di beatitudine nell’Eden ove non ci sarà né caldo né freddo, ma una temperatura stabile nella sua imperturbabile costanza, ma se siete nel desiderio di sentire un venticello, una ebbrezza, ecco che essa ve ne circonda e ve ne allieta. Voi stessi vi fate il termostato di ciò che più vi aggrada.

Volete camminare sulle acque del mare, salire sulle vette dei monti, desiderate inebriarvi immersi nei mille colori che vi circondano della loro bellezza, o stare in una goccia che sale e vi porta in volo, spaziare in luoghi sconosciuti e sondare le sue profondità con i suoi tesori, conoscere i vostri antenati sin dalle origini, le loro storie, private e cancellate dei brutti ricordi dal peccato lavati, ma che ne canta delle loro opere sante? Tutto potrete.

Avrete le potenzialità senza fine dell’Altissimo, dal quale attingere sempre e farne perenni esperienze divine che vi daranno stupore e incanto e vi infonderanno di un amore pieno e senza limiti di Dio e di una comunione fraterna che in cielo si fa perfetta, e ve ne rallegrerà il cuore.

Abbiate fiducia nel vostro Signore. Egli vi guida e si occupa di voi sia su questa terra e poi nel gaudio eterno. Si realizza la Santa Parola che dice: “Chi confida in Dio non resterà deluso”.

Vi benedico.

 

     Il demonio muto

08/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, nel Vangelo libero un uomo posseduto da un demonio muto, che sono demoni potenti, demoni che si occultano, molto difficili da scoprire poiché non danno manifestazioni particolari, come accade per gli altri, ma se ne riconosce la presenza dalle opere malvagie che ne conseguono e si commettono. Apparentemente le persone che ne sono dimoranti sono normali, hanno una certa libertà di agire, possono anche partecipare a funzioni religiose e non darne alcun segno, sicché il demonio in loro ha modo di avere facoltà di operare indisturbato per poter ingrandire il suo regno.

Se ai tempi dell’episodio del Vangelo i posseduti erano molti, oggi ne avete una moltitudine senza numero in un’umanità ormai occupata dal male e invasata dal maligno. Coloro che sono occupati dai demoni molto spesso nemmeno se ne avvedono e non cercano soluzioni: sguazzano bene nel loro pantano. Altri, che ne comprendono la loro coabitazione e se ne ribellano, cercano come una via crucis di potersi liberare, ma difficilmente trovano esorcisti così presenti e disponibili, oppure la via della liberazione si fa lunga, dato che è molto tempo che sussiste in essi tale condizione

Perché accade questo? Come mai questo possesso del nemico? Ciò avviene o perché le persone hanno compiuto molti peccati, opere cattive mai confessate per la loro stessa responsabilità, altri perché hanno partecipato a riti satanici e si sono consacrati al diavolo. Altre creature ne portano le conseguenze per malefici subiti, pur se innocenti, come può accadere per bambini e fanciulli per le maledizioni date spesso all’interno della medesima famiglia. Per quest’ultimi, però, si fa per essi questo processo di liberazione una sofferenza retentiva che li santifica e dal quale verranno poi sottratti.

La Chiesa, ahimè, molta parte di essa non combatte più contro il diavolo, perché nemmeno ci crede più, oscurando ciò che invece afferma il Vangelo della sua esistenza. Una parte di essa, nei suoi membri, essi stessi sono manovrati dal nemico a cui si sono dati e cercano in ogni modo di ostacolare l’azione di santi esorcisti, proprio perché il loro padrone non venga cacciato ed essi non ne perdano i vantaggi avuti.

Cosa fare, figli miei? Voi stessi adoperatevi in questa lotta di liberazione. E come? Per coloro che vi credono, in primis vivendo una vita santa. La santità della persona si fa essa stessa esorcismo che allontana e argina l’opera del diavolo, delimita il suo campo e si fa difesa alla vostra stessa famiglia. Pregando e vivendo una forte unione sacramentale, fatta di preghiere di liberazione, portando sempre sacramentali, facendo benedire le vostre case, i luoghi ove lavorate, ove praticate le vostre giornate.

 Oggi si è fatto tutto malsano purtroppo. Bisogna benedire anche i pasti. Molte case produttrici di alimentari, medicinali, come tessili e nella moda, produttori di musica e spettacolo, pur di vendere e averne maggior guadagno e lucro ne danno consacrazione al maligno in modo che egli usandoli, vivendoli, ne porti il suo danno nella salute psichica, spirituale e fisica degli uomini.

Portate oggetti benedetti che vi proteggano e vi facciano antidoto al male, ma siate anche prudenti, non andate ove ci siano luoghi, concerti o altro che diano manifestazione pubblica della loro appartenenza malefica, dato che, così come nei luoghi santi ne ricevete benedizione, salute e prosperità, in altri ambienti negativi ne assorbite la maledizione con i suoi cattivi effetti.

Credete, figli, questa vita soprattutto in questi vostri tempi è una lotta contro l’iniquo, ma voi, che siete con me e di me partecipante, non temete. State con un generale potente che sovrasta su tutte le potenze occulte. A chi in Dio si rifugia, egli lo fa suo soldato che non abbandona e a cui offre la sua forza e protezione e lo rende vincente.

Osservate come Giacobbe nella prima lettura ha combattuto tutta la notte e non si è fermato sino all’alba, e il Signore ne ha dato vittoria. Ugualmente voi dovete essere perseveranti sapendo che Iddio cammina dinanzi a voi, che la Madonna vi precede formando anche con voi il suo esercito, che ha accanto a sé gli angeli con a capo San Michele. Chi potrà vincere, se non Dio e i suoi alleati?

Vi benedico.

 

     La concretezza dell’amore

12/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, la Santa Parola non si stanca di esortarvi ad amare, l’amore che si esplicita nel suo frutto nella carità. Esso è la via per eccellenza della salvezza, è la perla che riluce nel suo fulgore e si fa massima, poiché ne porta il riflesso diretto di Dio.

Come esplicitare l’amore, se non ottemperando al primo comando nell’amore al Padre Santissimo, che ne occupi le vostre intere facoltà, nel quale poi ne potete susseguire l’amore da dare al prossimo? Adempiendo a questi due divini comandi voi date adempimento all’intera legge. In essi voi amate e vi fate carità che ne esprime la sua presenza, la sua concretezza.

Tanto più voi amate che l’amore compiuto vi riveste, vi ricopre con un manto prezioso che occulta tanti peccati, dà dispensa ai molti errori, poiché la carità lava, purifica ed impreziosisce elevandosi alta sulle colpe e trovando in essa molta giustificazione, sicché tanti peccati verranno cancellati.

Lo espone bene il Vangelo di oggi, quando un povero uomo viene abbandonato sanguinante e mezzo morente per la strada per una rapina subita. È passato di là un sacerdote e si è voltato altrove, vi è passato un levita e ha fatto altrettanto, è passato poi il samaritano considerato una genia di peccatori e si è fermato per dare soccorso e prendersene cura nell’assistenza data. Chi è che ne ha trovato approvazione presso Dio, se non quest’ultimo?

Forse che la condizione di sacralità di stato del sacerdote ne dà prerogativa di salvezza, se non si adopera per l’assistenza alle creature? Anzi, gli sarà di maggiore e grave responsabilità. Forse che le norme adempiute e le molte preghiere del levita, se non unite alla misericordia compiuta, senza pietà per l’altro, ne daranno giustificazione? No, vi dico. Il compimento ai divini precetti ne porta l’attuazione dell’amore nelle opere fatte, che nell’amore santifica.

Come dice il salmo: “Come è bello, quale letizia è vivere i santi precetti”. E tanto più se ne partecipano, che se ne gusta il senso che dà sapore di gioia al vostro spirito, così come quando vi allietate del gusto del miele al vostro palato.

Oggi quanta desolazione, quanta indifferenza, quanta mancanza di misericordia, di empatia e durezza di cuore. Cuori fattisi pietrificati, che non provano più sentimenti e emozioni per il prossimo, sicché quante persone deboli, anziane, malate lasciate abbandonate a sé stesse persino dai propri figli.

Quanti sono coloro che, pur nelle loro forze fisiche, nelle possibilità, si fanno estranei, aspri, finalizzando tutto a sé stessi e ai propri piaceri, divertimenti, alle loro uniche prospettive che delimitano il loro raggio d’azione, forse alla loro solo famiglia. Cosa li salverà, se non ha avuto la carità, se non hanno amato, se non hanno avuto pietà per i fratelli. Cosa potranno incontrare e ricevere, se non la medesima condanna?

Tutto questo accade perché non si adempiono più i comandamenti, non si riconosce più l’altissimo Signore e non lo si ama. E non amando lui non si possiede il suo amore con il quale riamare i fratelli.

Venite, figli, a riscoprire le Sacre Scritture, venite a meditare la Santa Parola, a compiere ciò che Dio vi ha detto e dice. Vi riscoprirete nuove creature a cui si apre lo sguardo, che sanno vedere, sanno ascoltare e sanno parlare per dare amore a chi li circonda. Vi riforma un cuore nuovo che riscopre cosa sia veramente la vita da vivere su questa terra, quella vera, autentica, che vi apre alla dimensione del cielo.

Vi benedico.

 

     Il richiamo alla conversazione

15/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, gli uomini sono chiamati a conversione continua. Il loro passo in tale cammino non può arrestarsi. Pur avendo incontrato il Signore, avendo fatto esperienza della sua presenza, non può fermarsi, non può considerarsi arrivato, poiché se la conversione s’arresta l’uomo cade nel suo baratro, precipita nel peccato e il rapporto con il Padre celeste si spezza. È la conversione perenne che lo salva.

Benedetto chi si riconosce peccatore, non come formula di programma, ma bisognoso realmente della cura di Dio. Iddio riversa su di lui la sua misericordia, l’olio, l’unguento salutare sulla sua esistenza e nel suo spirito.

Sin dai tempi più remoti città e popoli antichi si sono opposti a Dio, si sono fatte meretrici per adorare e servire altri dei, hanno commesso ogni abuso e profanazione, ma dinanzi al richiamo del Santissimo, che tramite i suoi profeti richiamava alla conversione, al cambiamento di vita, di costumi e di vie da seguire, queste popolazioni si sono ravvedute, vestite di sacco e fatto penitenza uniformandosi alla legge divina, sì che in risposta la mano dell’Eterno non le ha colpite, ma si è volta a benedizione.

Queste città che si sono convertite si alzeranno a giudizio sulle città odierne, le città cristiane, ornate di templi e chiese in onore all’Altissimo e ai suoi servi, in terre bagnate dal sangue dei martiri, percorse dai santi e dalla loro testimonianza e di generazioni di uomini che si sono pentiti e convertiti. Ma cosa sono diventate oggi? La nuova Babilonia che si prostituisce a tutti i demoni, che non riconoscono più l’unico vero Dio nel Padre Santissimo, né ne danno lode e ringraziamento, che non si pentono del loro peccato, ma che anzi si fanno sfrontate nel male che compiono come loro diritto.

Il cuore di queste popolazioni si è fatto ribelle, duro e superbo, innalzando le loro bandiere nelle città che dovrebbero essere sante a baluardo della legge di Dio: ne osannano invece la loro bestemmia e il peccato. Cosa ne avete fatto poi delle chiese? Sono diventate spesso teatri nell’applauso all’uomo o di musei d’arte. Ove la preghiera e l’adorazione nella casa del Signore?

E quanti sacerdoti e consacrati che non si rivestono più dei loro abiti santi che danno segno al mondo della loro missione: se ne vergognano e si uniformano alla mentalità del mondo. Cosa sarà di loro dinanzi al mio giudizio, ove si nasconderanno il mio sguardo?

Figli miei, la condanna precipita sugli uomini ancor prima che essi giungano nella loro presenza al giudizio. Già su questa terra, spesso, ne pagano gli errori del proprio errare.

Io vi chiamo a tornare, a ravvedervi, a riconoscere le vostre colpe, e Io ne asciugherò le vostre lacrime, vi darò un cuore di letizia e una vita nuova per il vostro ritorno.

Pregate, figli, pregate perché molti si convertano. Ogni figlio che è fedele alla Santa Legge si fa un mattone della città di Dio, si fa luce che dà chiarire alle tenebre, chiavi che aprono le prigioni, e per ogni anima benedetta il Padre vostro alza il suo sguardo su di voi dandovi proroga.

Pregate per i vostri figli, per coloro che all’interno della famiglia sono lontani da me e continuano a peccare. La vostra preghiera, il vostro amore, la vostra fede leale e perseverante ne potrà salvare molti.

Solo nella conversione c’è il senso del vostro cambiamento al bene e all’edificazione del regno di Dio.

Vi benedico.

 

     La Madonna del Carmelo

16/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, celebrate la Madonna del Carmelo, la Madre dell’ascesi che vi eleva nelle altezze guidandovi a Dio. Ella vi esorta di non temere di nulla: niente deve farvi paura su questa terra. Solo di una cosa dovete temere, che è quella di perdere l’anima, di perdere il cielo, di perdere il vostro Signore. E se perdete il cielo, cosa vi rimarrà?

Per conquistarlo dovete salire la montagna del vostro spirito purificandolo dalle vostre scorie, liberandolo dai peccati che lo appesantiscono per farvi leggeri e liberi di salire, senza pesi che ne intralcino il cammino. Cosa fa Mosè nella prima lettura, se non salire la montagna dell’Oreb per avere il suo incontro con Dio? E cosa gli ha chiesto il Padre Santissimo, se non tornare a liberare gli israeliti dal dominio degli egiziani, popolo pagano ripiegato esso stesso all’idolatria, in modo che gli israeliti possano incontrarsi con lui riconducendoli dal suo monte per guidarli poi alla terra promessa.

Anche voi, figli miei, dovete liberarvi dai vostri oppressori, dai vostri nemici, dagli idoli egizi che tiranneggiano l’anima vostra. Questo comporta un percorso di liberazione nel cambiamento della vostra vita, abbandonando le vie distorte del peccato, le situazioni corrotte e malsane, l’errore che persiste nel cattivo agire che si fa contrario al Vangelo. Solo allora potrete salire per fondervi con il Padre celeste che vi aprirà alla sua vetta le porte della patria eterna

Chi è che è sano? Chi si fa umile, chi è piccolo. Solo questi sono quelli che si tolgono i calzari, che sanno ascoltare la voce di Dio e si pongono al suo servizio, dato che la terra del loro spirito si fa suolo sacro perché vi incontra il Santissimo che vuol in essi stipulare la sua alleanza tramite la sua Legge, il sangue di suo Figlio e l’effusione dello Spirito Santo per farne sua abitazione e luogo nel quale operare a vostra salvezza e sua gloria.

Chi è umile, come afferma il Vangelo, si fa prendere per mano e si lascia guidare. Cosa credete che fosse Mosè? Forte, grande, potente? No, era persino balbuziente, irruente e timoroso, un carattere complesso, ma anche un piccolo che lasciava guidarsi con docilità poiché si è fidato del Padre Santissimo che era la sua forza, ne traeva fede e coraggio e ha lasciato che lo guidasse in modo che ne liberasse lui e il suo popolo in mezzo a ostacoli di ogni genere e difficoltà, tra deserti e serpenti, mancanza di acqua e cibo, sotto la calura del cammino e le rivolte delle persone, ma che con il Signore, tutto si è superato, tutto è stato sovrastato dalla sua potenza e misericordia in modo che si è potuto raggiungere la terra promessa.

Figli miei, chi è oggi il vostro Mosè, la vostra guida che vi manda il Signore, se non la Madre celeste? Onorandola, pregandola e affidandovi a lei, ella vi conduce. Usando e portando su di voi i santi mezzi che la Madonna vi offre, come il suo scapolare, esso, portato con fede e orazione, vi allontana i demoni, vi aiuterà nel trapasso, vi libererà dalle pene del Purgatorio.

Quale felicità per la Vergine Madre per ogni anima che conduce in Paradiso. E cosa in esso vi attenderà!

Vi benedico.

 

     L’accoglienza al Signore

20/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, il Signore Dio vostro non fa che venirvi a trovare, non fa che bussare al vostro cuore per prendervi dimora. Viene a voi in tanti frangenti e accadimenti della vita, ma in modo particolare nei Sacramenti, e voi per lo più non ve ne avvedete, non ve ne curate, non sapete né vedere né ascoltare il suo passo che viene a visitarvi perché si faccia presente la sua azione su di voi, diversamente da Abramo nella prima lettura, che riconosce subito il Signore che è venuto a trovarlo nel suo accampamento, ponendosi immediatamente al suo servizio nell’offrirgli una squisita ospitalità, per far sì che la sua Santissima Persona ne fosse ritemprata, consolata, preso riposo dal cammino fatto. Il Signore Dio ne ha dato risposta della sua accoglienza offrendogli il dono del figlio tanto atteso.

Ecco, Iddio non viene mai a voi, a mani vuote, vi fa visita nella sua generosità, è sempre munifico e ricco dei suoi doni. Alla vostra benevolenza verso di lui vi ricolma delle sue grazie. Cosa ci vuole perché possa accedere nella casa della vostra anima e sia lieto di albergarvi? Che sia in stato di grazia, che ne sia stato estromesso il peccato, giacché egli, il Santissimo, come può dimorare in ciò che gli è contrario? E cosa sempre lo può cacciare dalla vostra anima, ove aveva posto il suo riposo, se non sempre il peccato e il rifiuto di lui?

Nel Vangelo di oggi anche Io vengo accolto nella casa di Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro sempre così ospitali verso di me e i miei apostoli, ove potevamo riprendere forze dalle fatiche dell’apostolato. Ma l’atteggiamento alla mia accoglienza delle sorelle era diverso. Mentre Marta si adoperava sollecita ed anche affannata per ricevermi al meglio nel suo servizio, Maria rimaneva adorante dinanzi alla mia Persona, presa com’era dall’ascolto del mio insegnamento.

Al sollecito di Marta di richiamare Maria a venirla ad aiutare, Io le ho dato un dolce rimprovero. Non ho distolto Maria da ciò che è più santo, dalla primaria essenza dell’amore divino dal quale tutto ha origine, ciò che è la fonte e il fulcro da cui tutto nasce e a cui va dato il primato secondo il primo comandamento.

La carità, per essere santa, deve sgorgare dalla contemplazione. Se ciò fosse mancante si fa defettibile nella sua sola umanità, pur se il fine buono, poiché ne rientreranno tante debolezze e errori, se ne attenderà sempre una risposta di ricambio e premio. Ma anche la stessa contemplazione, se non porta per frutto il suo bene fattivo, è segno che essa non c’è stata realmente: non c’è stato vero ascolto e non si è incarnato la Santa Parola.

Il servizio e la preghiera, la carità e la contemplazione si fondono in un’unica essenza. L’una prescinde all’altra, ma che in Dio ha la sua primaria e somma riconoscenza e attuazione.

Figli miei, fatevi Maria e Marta per vivere il compendio dell’amore divino, e il Signore vostro prenderà possesso della vostra casa nel vostro cuore, e poiché egli è il magnifico e munifico Re non può che vivere in una reggia e farà di voi la sua splendida dimora, dato che la ricolmerà, la rivestirà dei suoi privilegi e bellezze per farne il suolo sacro ove egli passeggerà e converserà con voi per rendervi santi.

Vi benedico.

 

     Maria Maddalena

22/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, oggi ricordate Maria Maddalena, un’anima ardente d’amore, che mi ha amato, lei, che tanto aveva peccato, come tanti giusti non sono riusciti mai. Folle di amore, di un amore travolgente, da non abbandonarmi e darsi a me in modo totale sino a seguirmi nella mia Santissima Passione.

Dopo la Madre mia è stata colei che più ha sofferto e patito il mio dolore crocifisso, fedele ad esso, come invece tanti miei seguaci e apostoli non sono stati capaci dinanzi alla mia croce.

Maria è andata oltre il mio tributo di sangue, oltre la mia stessa morte, nella ricerca di me simile alla cerva che anela all’acqua, come descrive il salmo. Ella cercava me con quell’ardimento e desiderio che nemmeno ancora i discepoli avevano.

Lei, di una bellezza sconvolgente, straordinaria, al cui sguardo gli uomini restavano ammaliati, era la sua dote, ma s’era fatta anche la sua problematica, poiché gli uomini sin da giovanissima l’avevano violata e usata per i loro ignobili scopi carnali. Maria vi si è abbandonata, ha lasciato che la lussuria la travolgesse, accattivata anche per gli agi e vantaggi, le ricchezze che ne traeva in cambio, sicché la porta della sua anima si è spalancata ai demoni.

Famosa in tutta la regione non nascondeva il suo peccato perché era per lei motivo di guadagno e conoscenze altolocate, e nonostante avesse acquisito questo stato di benessere umano, il suo cuore era però sempre riarso di una sete di un amore inappagato, e nel suo intimo, che celava, era invece tormentata e infelice.

È solo al mio incontro, al mio sguardo, liberata dai demoni che l’affliggevano, che Maria ha gettato via tutte le sue barriere, la sua cattiva condotta, e ha lasciato completamente che il suo abbandono fosse affidato tutto a me. Aveva trovato finalmente quell’amore vero che la dissetava, il senso autentico alla sua esistenza, la fonte di una liberazione che dava forza al suo seguito sino alla croce e oltre, per divenire apostola della mia resurrezione.

La Maddalena ha vissuto il resto della sua vita in preghiera e nella mortificazione, in via di grande santità. Ora ella spicca come astro tra le stelle nei cieli.

Cosa le ha dato forza per convertirsi? Cosa è cambiato in lei? Quando la ricerca del suo amore inappagato si è fermata alla mia Persona, quando finalmente, sentendosi amata in modo gratuito, indiscusso, vero, come figlia, sorella, sposa, nel mio Cuore ha posato il suo e che finalmente si è potuta abbeverare della sua intera sete.

La Maddalena è segno per voi che non c’è peccato che Dio non perdoni, che se l’anima si dà a lui, sinceramente, cosa il Signore non compie in essa? Pur se gli fosse dato una creta informe ne plasmerà un’opera mirabile. Se gli fosse data materia, pur deforme, rotta, spezzata in mille pezzi, egli la ricostruirà per farne fattura perfetta.

Figli miei, tutti siete chiamati a farvi santi. E da dove poter iniziare? Distaccandovi da ciò che è male e offende l’Altissimo e ferisce l’anima vostra. Andate a fare una confessione generale cercando un sacerdote disponibile, che dia tempo al vostro pentimento confessato. E poi date mantenimento al vostro stato di grazia acquisito tramite i Sacramenti, perseverate senza stancarvi nella preghiera, poiché il demonio sta lì pronto come un avvoltoio per riprendervi alla vostra caduta.

Se vi abbandonati a me, se vi date a me, il Signore vostro dà luce alla vostra via e fa di voi ciò che voi non pensate: vi fa la sua meraviglia.

Sappiate che in cielo quante sono le maddalene che si sono ravvedute quanti peccatori che si sono convertiti a me e che vi dimorano beati, quali santità hanno raggiunto che, seppur non conosciute e note come Maria Maddalena, sono diventate un trionfo e un annuncio nella loro vita della mia risurrezione.

Vi benedico.

 

     Il tesoro dell’anima

25/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, la prima lettura vi insegna: “Voi possedete un tesoro in vasi di creta”. E qual è questo tesoro, se non l’anima vostra? E il vaso di creta, se non il vostro corpo? Quel corpo che viene sbattuto ai venti del suo istinto e della vita, in tentazioni e miserie nelle quali riesce perlopiù a piegare la propria anima ai suoi interessi e mire, a desideri che si fanno contrari allo spirito che dovrebbe invece infonderla e arricchirla maggiormente di meriti e virtù.

L’anima viene così depredata della sua ricchezza infusa dal Creatore, perché non viene riconosciuta per tale nella sua preziosità. Cosa accade? Come mai non le viene dato il valore per ciò che è? Perché ciò che è effimero e transitorio, ciò che decade e perisce come la corporeità e quel che la riveste prende il sopravvento sui valori dello spirito.

L’uomo ricerca sé stesso su questa terra, guarda ad essa per quel che vi può prendere e non sa alzare lo sguardo verso le altezze dei divini insegnamenti. Vuole occupare la vita nella sua materia per avere il possesso di ogni sua ambizione. Ambisce, e questo accade anche per alcuni di coloro che credono di voler avere persino i posti più alti accanto e presso il trono di Dio.

Lo descrive bene il Vangelo di stasera, quando anche i miei apostoli Giacomo e Giovanni mi richiedono i primi posti nei cieli. Vogliono essere grandi, occupare troni di trionfo, di lato, ognuno accanto all’Eterno. Io affermo ad essi che per acquisire a tale privilegio bisogna perdere sé stessi su questo mondo, bere il calice amaro della propria offerta in martirio, ma ancor di più, dichiaro che questa disposizione è solo del Padre Santissimo: egli detiene e dispone i posti nel Regno secondo il suo volere.

Figli per raggiungere e conquistare ciò che è stato preparato anche per voi nei cieli bisogna porsi al servizio, sottomettersi a servire come il vostro Signore è venuto ed ha fatto. Ed è venuto a servire dando la propria vita. non si viene per usurpare e comandare e sottomettere l’altro per innalzare sé, ma per farsi dono.

La preziosità dell’anima deve prevalere con il suo servizio d’amore, dimenticando la propria persona e vivere diversamente dai richiami del mondo e della carne secondo le prospettive che vivono invece i potenti, che vengono per asservire e dare domini. Per potersi fare servitore di misericordia necessita di bere il calice amaro che reprime il proprio essere e le proprie esigenze per far emergere i gioielli, le pietre preziose dello spirito che maggiorano e nobilitano la vostra anima e ne danno gloria a Dio.

I miei apostoli hanno bevuto questo calice, e Giacomo è stato il primo a dare la propria vita a riscatto e testimonianza della fede, ma anche voi, figli miei, siete chiamati a far fruttificare il vostro tesoro compiendo ogni giorno il bene, arricchendolo di altre gemme che ne danno ulteriore bellezza, dato che, se darete le vostre forze a dare soddisfazione agli impeti della carne, cosa vi resterà, se perderete il vostro tesoro?

In cielo entrano solo coloro che sono ricchi di beni divini, che ne hanno ammantato di ogni preziosità l’anima della loro carità e profumata e incensata di preghiera. A costoro Iddio fa entrare nella sua regale dimora e ne dà ulteriore abbondanza, ma per quelli che vengono alla sua soglia sprovvisti e miseri dei beni celestiali che hanno sprecato e dissipato nella vita, verrà tolto loro ogni cosa per essere i poveri eterni che grideranno all’infinito la loro indigenza.

Vi benedico.

 

     La preghiera

26/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, la parola di stasera vi insegna il fondamento della preghiera, che è il filo conduttore tra Dio e gli uomini, tra il padre e le sue creature, Simile al cordone ombelicale nel quale la madre nutre il suo piccolo, ugualmente Iddio dà nutrimento delle sue sostanze divine. Se però il figlio interrompe tale comunicazione, come il Padre può trattarne la sua santa assimilazione?

Preghiera che deve essere costante, perseverante, non alterna e non a compartimenti stagni secondo le proprie esigenze. Essa deve divenire l’offerta perpetua di voi stessi e della vostra opera. Ogni azione compiuta data per il Signore si fa benedetta per il cielo, si fa azione di grazia che si eleva e discende su di voi di ogni bene.

L’orare, il colloquiare con il Signore deve divenire un rapporto confidenziale, un’intimità che vive della sua unione che sa chiedere con ardimento, con coraggio, fiducia, pure con insistenza, così come accade nella prima lettura con Abramo che, nella sua implorazione a Dio per la salvezza delle genti e le città di Sodoma e Gomorra, si fa ardito nella sua intercessione forte nella sua richiesta. E lo può per la confidenza creatasi nella relazione a tu per tu con il Padre celeste.

La vostra, anche di implorazione, si faccia questo grido di veemenza per la salvezza di tutti. Osate chiedere, osate per tutto ciò di cui avete necessità, così come vi invita il Vangelo nella vostra supplica che deve farsi insistente, persino invadente, e che sa chiedere fiducioso sapendo che la vostra perseveranza dà testimonianza alla vostra fede che crede che il Padre vi ascolta e supplisce ai vostri bisogni, sottoponendovi però sempre al suo Divin Volere, che è il massimo bene dato alla vostra persona.

Così come i figli piccoli chiedono tutto ai genitori, ma si dispongono alla loro decisione, dato che essi sanno ciò che per la loro creatura il meglio, così voi siate abbandonati al Volere Divino.

Sappiate pregare anche con inni e ringraziamenti nella lode che il Santissimo ama tanto, vedendo in voi dei cuori riconoscenti che danno giusta evidenza e gratitudine alla sua opera su di voi. Pregate con quell’amore che attende tutto, ma sa disporsi con docilità al volere del Padre.

Figli miei, che spesso chiedete solo che veniate liberati dalla croce che vi fa soffrire, non comprendete che Iddio vi salva nella croce, che non c’è salvezza senza di essa, ma che nella preghiera offerta, coerente e veritiera ne ricevete fortezza, consolazione, sostegno, amore, in quanto Io sono con voi a portarla: non vi lascio soli.

Notate come a Maria, per quanto santissima, innocente, immacolata, adorante, l’Altissimo non abbia tolto al figlio il suo supplizio nel quale ne ha condiviso la pena, per il bene superiore che andava oltre il proprio desiderio. Ma la preghiera ha sostenuto e santificato per lei e per tutti i figli che vi avrebbero ricorso per i suoi meriti.

Notate le figure di Sant’Anna e Gioacchino di cui oggi ricordate la memoria. Con quante invocazioni e suffragi hanno richiesto all’Eterno un figlio e ne hanno avuto in dono Maria, la mirabile, ma anche loro non hanno trattenuto a sé un dono tanto grande, ma ridonato per il servizio sacro del Signore.

Figli miei, riconoscete la vostra figliolanza e appartenenza a Dio, che da lui siete venuti e nati e a lui appartenete, e ogni cosa da lui ricevete, ma siate ubbidienti, umili, mansueti, ed egli vi esaurirà secondo il suo pensiero. Ma come potrete, se non c’è la preghiera?

Vi benedico.

 

     Giunge il giudizio

31/07/2025

Gesù

Mia piccola Maria, il Vangelo vi ammonisce: “Giunge presto il giudizio divino”, che sembra che tardi a venire, che il tempo sia lungo al suo traguardo, ma esso giunge, o improvvisamente anche nelle più giovane età, dato che in ogni periodo della vita umana si muore, o perché il Signore Dio a molti dà anni alla stessa vecchiaia per il proprio ravvedimento, o anche, se pur giunti al proprio limite di tempo, può dare proroga per un’azione buona compiuta ad un malvagio, ma sempre il giudizio giunge, sempre c’è la sua scadenza e sulla terra il passo di quelli che erano fino a ieri, oggi di molti non c’è più.

Forse che gli uomini se ne danno pensiero? Non se ne avvedono, e continuano a compiere ogni genere di misfatti, ladrocini, danni, violenze, defraudano e danno danno al prossimo con ogni mezzo, tra omicidi, ingiustizie, abusi, pensando di essere impuniti e di poter compiere ciò che vogliono. Si fanno dei, e nonostante giungano le canizie nella tarda età persistono nel loro male.

Essi deridono e canzonano i cieli e ciò che li contiene, non credono a ciò che li attende. Ma quando giungeranno dinanzi al tribunale di Dio tremeranno come foglie, imploreranno di essere salvati e accolti, ma sarà ormai troppo tardi. Non hanno avuto pietà nel tempo dato e nell’attesa del Santissimo Padre, della sua misericordia, dei mezzi dati, delle sofferenze arrecate ai fratelli, anzi, spesso ne hanno goduto.

Ora per loro è scaduta ogni remissione e giustificazione e li attendono i precipizi oscuri del fuoco eterno, che brucia e non consuma, ma riarde nel dolore della giustizia divina.

Cosa sarà il giudizio? Avviene ciò che descrive il Vangelo. Iddio è il grande pescatore che prende nella sua cesta l’intero pescato delle anime, ma poi gli angeli fanno la cernita dei pesci buoni da quelli cattivi. Ed i pesci buoni, che sono le anime che sono state vigilanti e pronte alla loro chiamata, ecco, vengono poste nel Regno beato, mentre quelle cattive gettate nei precipizi oscuri.

A questo motivo, figli, vi chiedo di non demordere, di non abbattervi seppur vedete il cattivo comportamento degli altri, la loro imperscrutabile indifferenza a ciò che è giusto, la loro continua opera nel peccato, la loro persistenza al male, senza che coscienza ne sia toccata, e ne hanno invece vantaggi e potere, dato che Dio vede tutto, aspetta e dà tempo per la conversione, ma se non ravveduti giunge la condanna, e se il Padre vostro regna da Dio, anche la sua condanna è da Dio.

Voi, figli miei, continuate a perseverare nel bene, combattete per esso, continuate nella preghiere e non scandalizzatevi se vedete che gli iniqui gozzovigliano e vivono il loro bengodi.

Il Padre celeste offre sempre la sua consolazione ai suoi figli, o qui sulla terra o in cielo, ma coloro che l’hanno ricevuta nel mondo è solo la scintilla di un fiammifero che si accende e si spegne, mentre per chi è buono e ha operato nel nome di Dio, sarà la gioia dell’incendio eterno.

Fatevi degni figli del vostro Signore a sua gloria, per far sì che ancora guardando voi sia lieto di aver creato l’uomo.

Vi benedico.