Premessa:
1.
I tre Papi rimossi ed il regno dell’Anticristo
14/1/2014
La conclusione del
primo combattimento escatologico e la conseguente prima risurrezione dei
morti segna per l’umanità l’apice di un passaggio agognato e sperato da
tutti gli uomini di buona volontà di tutti e tempi, popoli e nazioni.
Non è da stupirsi
che anche i profeti dell’Antico Testamento abbiano avuto visioni su tale
momento focale del piano di Salvezza universale pensato dal Padre,
realizzato da Gesù ed operato dello Spirito Santo.
Iniziamo prendendo
in esame la visione delle bestie descritta nel capitolo 7 di Daniele,
con l’intento di riferirlo ai tempi attuali:
Nel primo anno di Baldassàr re di
Babilonia, Daniele, mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella
sua mente. Egli scrisse il sogno e ne fece la relazione che dice: Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mar Mediterraneo e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare.
La prima era simile ad un leone e
aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono tolte le ali e
fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu
dato un cuore d’uomo. Corrisponde ai primi due millenni, in cui l’umanità santa dà gloria a Dio quale Creatore, dalla creazione dell’uomo a sua immagine e somiglianza e la sua caduta (perdita delle ali) fino al diluvio universale e conseguente purificazione – Patriarchi. (Il leone con ali d’aquila è simbolo del Dio creatore)
Poi ecco una seconda bestia, simile
ad un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in
bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne». Corrisponde ai secondi due millenni, in cui l’umanità santa dà gloria al Padre, dal diluvio universale alla nascita di Gesù, importanza del sacrificio di sangue e del martirio – Profeti dell’Antico Testamento. (L'orsa incarna il collegamento tra cielo e terra, è alzata da una parte perché sta allattando, ed è simbolo dello spirito di Maria - Le tre costole rappresentano il popolo ebreo, il popolo cristiano ed il popolo dei Figli di Dio, ovvero il ritorno al Padre dell'umanità rinnovata e santa.)
Mentre stavo guardando, eccone
un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul
dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
Corrisponde ai terzi due millenni, in cui l’umanità santa dà gloria al
Figlio, dalla predicazione di Gesù Cristo all’apparizione di Fatima - I
quattro evangelisti. (Il leopardo è simbolo dei quattro esseri viventi –
vedi Apocalisse di S. Giovanni)
Stavo ancora guardando nelle visioni
notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza
eccezionale, con denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se
lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre
bestie precedenti e aveva dieci corna. Corrisponde al
“secolo” di sfida tra la Chiesa (capitanata da Maria SS, la Donna
vestita di Sole) e Satana, l’antico serpente, che va dalla apparizione a
Fatima di Maria SS. del 1917 fino ai giorni attuali. Maria, che va
preparando l’umanità alla prossima Era Nuova in cui l’umanità santa darà
gloria alla SS. Trinità, è intenta tramite l’azione della Chiesa a
rigenerare e purificare l’umanità ad immagine del Figlio. Per chi non
accetta tale rinascita, viene riservata la sorte del demonio: essere
gettato a terra e calpestato. Le dieci corna sono i dieci Papi di questo
“ultimo secolo” che chiude il sesto millennio dalla creazione dell’uomo
ed apre ai millenni finali del Regno dello Spirito Santo. In merito
al secolo “mariano”, possiamo osservare che i relativi Papi della Chiesa
cattolica apostolica romana sono proprio dieci:
1. Benedetto XV (1914 – 1922) (1917 – apparizioni della
Madonna a Fatima)
2. Papa Pio XI (11 febbraio 1929 - 10 febbraio 1939)
3. Papa Pio XII (2 marzo 1939 - 9 ottobre 1958)
4. Papa Giovanni XXIII (28 ottobre 1958 - 3 giugno 1963)
5. Papa Paolo VI (21 giugno 1963 - 6 agosto 1978)
6. Papa Giovanni Paolo I (26 agosto - 28 settembre 1978)
7. Papa Giovanni Paolo II (16 ottobre 1978 - 2 aprile 2005)
8. Papa Benedetto XVI (19 aprile 2005 - 28 febbraio 2013)
9. Papa Francesco (dal 13 marzo 2013)
10. Papa Pietro II
Stavo osservando queste corna,
quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo,
davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel
corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che parlava con
alterigia.
Il corno più piccolo
è l’Anticristo, il falso profeta che si siederà sul trono della Chiesa
cattolica apostolica romana e spodesterà i tre Papi precedenti, ancora
viventi. Riprendiamo per un momento la conclusione dell’apologo di Iotan (Giudici 9,15), trattato nel 1° Trittico Scritturistico:
Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.
Essa si salda
perfettamente con quanto scritto in Zaccaria 11:
Apri, Libano, le tue porte,
e il fuoco divori i tuoi cedri.
Urla, cipresso, perché il cedro è
caduto,
gli splendidi alberi sono distrutti.
Urlate, querce di Basàn,
perché la foresta impenetrabile è
abbattuta!
Si ode il lamento dei pastori,
perché la loro gloria è distrutta!
Si ode il ruggito dei leoncelli,
perché è devastata la magnificenza
del Giordano!
Così parla il Signore mio Dio: «Pasci
quelle pecore da macello che i compratori sgozzano impunemente, e i
venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i
pastori non se ne curano affatto. Neppur io perdonerò agli abitanti del
paese. Oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno in
balìa dell'altro, in balìa del loro re, perché devastino il paese - non
mi curerò di liberarli dalle loro mani».
Io dunque mi misi a pascolare le
pecore da macello da parte dei mercanti di pecore. Presi due bastoni:
uno lo chiamai Benevolenza e l'altro Unione e condussi al pascolo le
pecore. Nel volgere d'un sol mese eliminai tre pastori. Ma io mi irritai
contro di esse, perché anch'esse si erano tediate di me. Perciò io
dissi: «Non sarò più il vostro pastore. Chi vuol morire, muoia; chi vuol
perire, perisca; quelle che rimangono si divorino pure fra di loro!».
Presi il bastone chiamato Benevolenza e
lo spezzai: ruppi così l'alleanza da
me stabilita con tutti i popoli. Lo ruppi in quel medesimo giorno; i
mercanti di pecore che mi osservavano, riconobbero che quello era
l'ordine del Signore. Poi dissi loro: «Se vi pare giusto, datemi la mia
paga; se no, lasciate stare». Essi allora pesarono trenta sicli
d'argento come mia paga. Ma il Signore mi disse: «Getta nel tesoro
questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!». Io presi i
trenta sicli d'argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore.
Poi feci a pezzi il secondo bastone chiamato Unione per rompere così la
fratellanza fra Giuda e Israele. Quindi il Signore mi disse: «Prenditi
gli attrezzi di un pastore insensato, poiché ecco, io susciterò nel
paese un pastore, che non avrà cura di quelle che si perdono, non
cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le affamate;
mangerà invece le carni delle più grasse e strapperà loro perfino le
unghie.
Guai al pastore stolto che abbandona
il gregge!
Una spada sta sopra il suo braccio
e sul suo occhio destro.
Tutto il suo braccio si inaridisca
e tutto il suo occhio destro resti
accecato».
Notiamo come anche
in Zaccaria “in un solo mese” vengono rimossi tre pastori (Papi) e rotta
l’alleanza con Roma dove ha quindi inizio il regno dell’Anticristo.
2.
L’abolizione del sacrificio quotidiano
15/1/2014
Passiamo ora in
esame la visione di Daniele del montone e del capro descritta al
successivo capitolo 8:
Il terzo anno del regno del re
Baldassàr, io Daniele ebbi un’altra visione dopo quella che mi era
apparsa prima.
Quand’ebbi questa visione, mi trovavo
nella cittadella di Susa, che è nella provincia dell’Elam, e mi
sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai.
Alzai gli occhi e guardai; ecco un
montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un
corno era più alto dell’altro, sebbene fosse spuntato dopo. Io vidi che
quel montone cozzava verso l’occidente, il settentrione e il mezzogiorno
e nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno era in grado di
liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande.
Questo è il Tempo
biblico del Regno di Giuda ed Israele.
Io stavo attento ed ecco un capro
venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli
occhi un grosso corno. Si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo
visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scagliò contro con tutta la
forza. Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di
lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di
resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il
montone dal suo potere.
Questo è il tempo
dell’avvento del Messia e del Cristianesimo.
Il capro divenne molto potente; ma
quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzò e al posto di
quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo.
I cristiani negli
anni si sono suddivisi principalmente in 4 rami: Chiesa cattolica,
Chiese ortodosse, Chiese protestanti, Chiese orientali antiche.
Da uno di quelli uscì un piccolo
corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l’oriente e verso la
Palestina: s’innalzò fin contro la milizia celeste e gettò a terra una
parte di quella schiera e delle stelle e le calpestò.
Dalla Chiesa
cattolica sorge l’Anticristo.
S’innalzò fino al capo della milizia
e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora.
L’Anticristo
spodesta la sede papale a Roma.
In luogo del sacrificio quotidiano fu
posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi
riuscì.
Udii un santo parlare e un altro
santo dire a quello che parlava: «Fino a quando durerà questa visione:
il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell’iniquità, il
santuario e la milizia calpestati?». Gli rispose: «Fino a
duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato».
Il tempo di
duemilatrecento sere e mattine indica gli anni di regno dell’Anticristo,
anni che vedranno l’esilio da Roma di papa Pietro II che in questo modo sposterà
la vera sede della Chiesa cattolica ed apostolica a Gerusalemme per una
sua completa rinascita e rifondazione. Il santuario che sarà rivendicato
è il Tempio di Gerusalemme, che verrà ricostruito.
3.
Gerusalemme, i settanta anni e la caduta dell’odierna Babilonia
15/1/2014
Iniziamo stavolta
con la premessa di Geremia 29,8-14:
Così dice il Signore degli eserciti,
Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a
voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano.
Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho
inviati. Oracolo del Signore. Pertanto dice il Signore: Solamente quando
saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e
realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo.
Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il
Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro
pieno di speranza. Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi
esaudirò; mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto
il cuore; mi lascerò trovare da voi - dice il Signore - cambierò in
meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i
luoghi dove vi ho disperso - dice il Signore - vi ricondurrò nel luogo
da dove vi ho fatto condurre in esilio.
Tale premessa è
infatti motivo della lamentazione del profeta Daniele 9,1-19
Nell’anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei
Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei, nel
primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il
numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e
nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè
settant’anni. Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con
il digiuno, veste di sacco e cenere e feci la mia preghiera e la mia
confessione al Signore mio Dio: «Signore Dio, grande e tremendo, che
osservi l’alleanza e la benevolenza verso coloro che ti amano e
osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da
malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi
comandamenti e dalle tue leggi!…
Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera
del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fà
risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato. Porgi
l’orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre
desolazioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Non
presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate sulla nostra
giustizia, ma sulla tua grande misericordia.
Signore, ascolta; Signore, perdona;
Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio,
poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo».
L’esortazione alla
conversione di Zaccaria 1,1-6 ne è il prosieguo:
Nell'ottavo mese dell'anno secondo
del regno di Dario, fu rivolta questa parola del Signore al profeta
Zaccaria figlio di Barachia, figlio di Iddò: «Il Signore si è molto
sdegnato contro i vostri padri. Tu dunque riferirai loro: Così parla il
Signore degli eserciti: Convertitevi a me - oracolo del Signore degli
eserciti - e io mi rivolgerò a voi, dice il Signore degli eserciti. Non
siate come i vostri padri, ai quali i profeti di un tempo andavan
gridando: Dice il Signore degli eserciti: Tornate indietro dal vostro
cammino perverso e dalle vostre opere malvage. Ma essi non vollero
ascoltare e non mi prestarono attenzione, dice il Signore. Dove sono i
vostri padri? I profeti forse vivranno sempre? Le parole e i decreti che
io avevo comunicato ai miei servi, i profeti, non si sono forse
adempiuti sui padri vostri? Essi si sono convertiti e hanno detto:
Quanto il Signore degli eserciti ci aveva minacciato a causa dei nostri
traviamenti e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di noi».
Interessantissimo come Zaccaria prosegue poi con la prima visione dei
cavalieri:
Il ventiquattro dell’undecimo mese,
cioè il mese di Sebàt, l’anno secondo di Dario, questa parola del
Signore si manifestò al profeta Zaccaria, figlio di Iddò. Io ebbi una
visione di notte. Un uomo, in groppa a un cavallo rosso, stava fra i
mirti in una valle profonda; dietro a lui stavano altri cavalli rossi,
sauri e bianchi. Io domandai: «Mio signore, che significano queste
cose?». L’angelo che parlava con me mi rispose: «Io t’indicherò ciò che
esse significano». Allora l’uomo che stava fra i mirti prese a dire:
«Essi sono coloro che il Signore ha inviati a percorrere la terra». Si
rivolsero infatti all’angelo del Signore che stava fra i mirti e gli
dissero: «Abbiamo percorso la terra: è tutta tranquilla». Allora
l’angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando
rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro
le quali sei sdegnato? Sono ormai settant’anni!». E all’angelo che
parlava con me il Signore rivolse parole buone, piene di conforto. Poi
l’angelo che parlava con me mi disse: «Fà sapere questo: Così dice il
Signore degli eserciti: Io sono ingelosito per Gerusalemme e per Sion di
gelosia grande; ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe, poiché
mentre io ero un poco sdegnato, esse cooperarono al disastro. Perciò
dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la
mia casa vi sarà riedificata - parola del Signore degli eserciti - e la
corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. Fà sapere anche
questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno
sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed
eleggerà di nuovo Gerusalemme». Ci vengono subito in
mente i quattro cavalieri dell’Apocalisse trattati alla luce dei tempi
odierni nel 1° Trittico
Scritturistico e notiamo subito come ricorrano anche in Zaccaria i
settanta anni di cui parlava Geremia… In merito proprio ai
settanta anni, l’angelo spiegava a Daniele, 9,24:
Settanta settimane sono
fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine
all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare
una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo
dei santi. L’angelo si riferiva
al Cristo e parlava quindi di settimane, ma la profezia trova
applicazione anche al giorno d’oggi utilizzando gli anni. Il 2018, 70 anni dopo la rifondazione di Israele, potrebbe quindi vedere l’inizio della Nuova Era con l'elezione di Pietro II. Vedremo...
Proseguiamo con la
lettura della seconda visione di corna e operai in Zaccaria 2
Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi
quattro corna. Domandai all’angelo che parlava con me: «Che cosa sono
queste?». Ed egli: «Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e
Gerusalemme». Poi il Signore mi fece vedere quattro operai. Domandai:
«Che cosa vengono a fare costoro?». Mi rispose: «Le corna hanno disperso
Giuda a tal segno che nessuno osa più alzare la testa e costoro vengono
a demolire e abbattere le corna delle nazioni che cozzano contro il
paese di Giuda per disperderlo».
Mi pare di vedere
nelle corna i quattro Evangelisti che hanno “disperso” in tutto il mondo
la fede del giudeo Gesù Cristo, e nei quattro operai i quattro cavalieri
dell’Apocalisse, leggi quattro ultimi Papi in grazia della sede romana,
che stanno rimuovendo gli ostacoli per un ritorno della Chiesa a
Gerusalemme.
Ancora nella terza
visione del misuratore si intravede la gloria futura di Gerusalemme:
Alzai gli occhi ed ecco un uomo con
una corda in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli:
«Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è
la sua lunghezza». Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un
altro angelo che gli disse: «Corri, và a parlare a quel giovane e digli:
Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di
animali che dovrà accogliere. Io stesso - parola del Signore - le farò
da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa.
Segue l’invito ad
uscire dalla Babilonia dei tempi attuali, la sede romana quando sarà
appannaggio dell’Anticristo:
Su, su, fuggite dal paese del
settentrione - parola del Signore - voi che ho dispersi ai quattro venti
del cielo - parola del Signore. A Sion mettiti in salvo, tu che abiti
ancora con la figlia di Babilonia! Dice il Signore degli eserciti alle
nazioni che vi hanno spogliato: Ecco, io stendo la mano sopra di esse e
diverranno preda dei loro schiavi e voi saprete che il Signore degli
eserciti mi ha inviato.
Pietro II dunque,
proprio per Volontà Divina entrerà in Gerusalemme:
Gioisci, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in
mezzo a te
- oracolo del Signore -.
Nazioni numerose aderiranno in quel
giorno al Signore
e diverranno suo popolo ed egli
dimorerà in mezzo a te
e tu saprai che il Signore degli
eserciti
mi ha inviato a te.
Il Signore si terrà Giuda
come eredità nella terra santa,
Gerusalemme sarà di nuovo prescelta.
Taccia ogni mortale davanti al
Signore,
poiché egli si è destato dalla sua
santa dimora».
Conclusione: Corretto e pubblicato in data 17 gennaio 2014 |