Premessa:
Questo “Trittico scritturistico”, che prosegue la serie di studi della collana “Lumen Christi”, vuole essere un aiuto al Magistero della Chiesa al fine di comprendere al meglio gli accadimenti inerenti la sede papale.

1.     IMMACOLATA PRIMA DEL TEMPO - MARIA SS. NEL TEMPO

Beata Vergine Maria di Lourdes, 11/2/2014

 

Si discuteva da tempo tra me e Domenico su quale interpretazione teologica dare alla dizione “Maria divina ed eterna”, che tanto scalpore aveva suscitato nel Movimento Carismatico di Assisi.

Sapendo quanto il tema fosse e sia delicato e non volendo in nessun modo sconfinare nell’eresia, vi era comunque la necessità di comprendere parole dettate a carismatici anche alla luce della Sacra Scrittura.

Domenico ha dato inizio al nostro confronto mandandomi il seguente scritto, chiedendomi un parere:

«MARIA SS. DISSE A CORNACCHIOLA:

 “SONO COLEI CHE SONO;

SONO LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE;

IO SONO NELLA SANTISSIMA TRINITÀ”.

QUESTE SONO LE LUCI CHE MI HA DATO IL SIGNORE:

“DIO DISSE:

«FACCIAMO L’UOMO A NOSTRA IMMAGINE E SOMIGLIANZA»

E MASCHIO E FEMMINA LI CREÒ”.

CIÒ SIGNIFICA CHE IN DIO

VI È IL PRINCIPIO MASCHILE E FEMMINILE.

DIO È PADRE MA È ANCHE MADRE.

IN DIO, COME IN ADAMO, VI ERA ALL’ INTERNO

SIA L’ESSERE MASCHILE CHE FEMMINILE,

E COME È STATA TRATTA DA ADAMO

LA PARTE FEMMINILE,

COSÌ ANCHE DA SE STESSO DIO

HA TRATTO IL PRINCIPIO FEMMINILE

QUESTA PARTE FEMMINILE DI DIO

È LA SAPIENZA PERSONIFICATA

CHE DIVIENE NEL TEMPO MARIA SS.

MARIA SS. È ETERNA ED È MADRE SAPIENZA, SPOSA DI DIO,

MADRE DI CRISTO, CORREDENTRICE,

POTENTE MEDIATRICE,

PERSONA NELLA SS. TRINITÀ

E MADRE DEI REDENTI.

Gli ho risposto ricordandogli la seguente locuzione di Franca Cornado:

4 settembre 1974

“Sono l’Eterno Padre.

Io ero l’Amore che ha sposato la Sapienza,

e da questa unione mi feci Persona.

Cominciai la creazione della mia Sposa, Maria Immacolata,

prima fra tutte le creature e la più bella.

Poi vennero quelle celesti e poi i mondi e l’universo

e la creazione dell’uomo a NOSTRA immagine e somiglianza.

Ecco l’Alfa, ecco il Principio.

Figli, siate degni dell’Amore e della Sapienza

amandovi nella verità,

poiché quanto ho detto è verità”.

Siamo dunque partiti da questa locuzione, abbastanza difficile a prima lettura, oltre a quanto detto al Cornacchiola, per comprendere il quesito che ci eravamo posti.

Ho dunque proseguito con le seguenti considerazioni:

È da tempo che ho questo sentore:

Dio, da unico, si è fatto trino nel momento della creazione di Maria, ovvero da quando la ha tratta dalla sua Costola…

In quel momento è diventato Padre, Figlio e Sposo.

E questo vale bene una eternità.

Mi ha prontamente risposto Domenico:

Sicuramente, anche se io userei più il termine generazione/creazione. Maria SS. ha qualcosa che noi non abbiamo. Lei può stare nella SS. Trinità. Noi siamo al di fuori di questa sfera. Lei entra ed esce, cosa che per Santa Faustina poteva fare Gesù.

Al che gli ho precisato il mio pensiero:

Dal momento in cui la ha creata, trovandola perfetta e sentendosi perfettamente riamato, la ha “generata” quale deificata Figlia di Dio. Per lei si è fatto Padre, in lei si è fatto Figlio, con lei si è fatto Sposo.

Domenico mi ha quindi mandato il seguente studio, con cui si è concluso il nostro scambio:

 Salmi 93,2-5

Il tuo trono è saldo dai tempi antichi,

tu esisti dall’eternità.

I fiumi hanno alzato, o SIGNORE,

i fiumi hanno alzato la loro voce;

i fiumi elevano il loro fragore.

Più delle voci delle grandi,

delle potenti acque,

più dei flutti del mare,

il SIGNORE è potente nei luoghi altissimi.

I tuoi statuti sono perfettamente stabili;

la santità s’addice alla tua casa,

o SIGNORE, per sempre.

Proverbi 8,23-25

Fui stabilita fin dall’eternità,

dal principio, prima che la terra fosse.

Fui generata quando non c’erano ancora abissi,

quando ancora non c’erano sorgenti rigurgitanti d’acqua.

Fui generata prima che i monti fossero fondati,

prima che esistessero le colline…

Il Salmo si riferisce al Signore: “Tu esisti dall’eternità”.

I Proverbi parlano di Maria SS. “Fui stabilita fin dall’eternità”, “Fui generata quando non c’erano ancora abissi”.

STABILIRE: decretare, decidere, da soli o di comune accordo

- È ETERNA PERCHÈ HA POSSEDUTO ED È STATA POSSEDUTA DALLO SPIRITO DEL SIGNORE DALL’ETERNITÀ

- POSSEDERE LO SPIRITO DEL SIGNORE VUOL DIRE AVERE DIO E DI CONSEGUENZA TUTTO CIÒ CHE POSSIEDE DIO È DI LEI: RICORDI ETERNI, IMMORTALITÀ, ONNISCENZA, ONNIPRESENZA, SANTITÀ.

LA TRINITÀ FA PERNO NELL’IMMACOLATA - IN LEI SI COMPONE LA FAMIGLIA DI DIO - PADRE DI LEI – SPOSO DI LEI - FIGLIO DI LEI - IL DIO ETERNO ED INCREATO BASTANTE A SE STESSO, CHE IN SE STESSO TUTTO CONTENEVA, CON L’IMMACOLATA SI ESPANDE IN SE STESSO (DIVENENDO, PADRE, SPOSO E FIGLIO) E AL DI FUORI DI SE STESSO CON TUTTA L’OPERA CREATIVA.

 

Post Scriptum:
Col mio caro amico Domenico abbiamo avuto in passato diverse “discussioni” ma anche condivisioni, per la prima volta sfociate in questo studio congiunto. Domenico sta però assumendo recentemente una posizione molto decisa nei confronti di Papa Francesco. Io resto prudente, anche se invero il sondaggio sulla famiglia mi lascia alquanto perplesso. Comunque al momento con Domenico, per prudenza, per questo ed altri motivi, non prevedo ulteriori collaborazioni.

 

2.     Madre di Dio e Madre della Chiesa

Cattedra di S. Pietro e Paolo, 22/2/2014

 “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.” (Gn. 1,1-2)

Già sin da allora, dal “principio”, nel pensiero di Dio era innata l’idea di generare un Figlio.

Ma poteva Dio farsi Figlio senza una Madre? Certamente, Dio contiene il principio maschile e quello femminile e poteva bastare a se stesso.

Ha però preferito non fare tutto da “solo” ed avvalersi di una sua creatura per potere godere appieno dell’interscambio di amore con la propria creazione.

Maria, la primizia della creazione, per sua scelta e merito si è mantenuta sempre perfetta ed immacolata e Dio, dopo averla deificata adombrandola col suo Spirito Santo ed averle donato il principio femminile, la ha presa come sua Sposa “generando” l'unigenito Figlio di Dio.

Il Figlio certamente era preesistente e già presente nel Pensiero del Padre, come detto sopra, tanto che è proprio l’amore tra il Padre ed il Figlio che genera lo Spirito Santo dal quale viene deificata Maria.

Ma è solo con la creazione di Maria che il Figlio viene alla luce!

Possiamo quindi comprendere come sia stato proprio nel momento della deificazione di Maria che Dio si è “rivelato” nella sua triplice essenza di Iddio Padre (Pensiero creante), Iddio Figlio (Parola santificante) e Iddio Spirito Santo (Amore deificante).

Ben si dice infatti nel Credo, riferendosi al Figlio: Dio da Dio (Figlio del Padre), Luce da luce (Figlio di Maria), Dio vero da Dio vero (ad opera dello Spirito Santo).

Occorre in effetti precisare quel vero, proprio perché Maria non è vero Dio, ma resa tale per grazia, in quanto adombrata (ovvero illuminata) dallo Spirito Santo Paraclito che ha operato in lei rendendo possibile il “parto” del Figlio.

A buon titolo dunque Maria viene appellata dalla Chiesa cattolica ed apostolica quale Madre di Dio!

Scrive San Giovanni nel suo Vangelo 1,2-5:

In principio era il Verbo,

il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio:

tutto è stato fatto per mezzo di lui,

e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

la luce splende nelle tenebre,

ma le tenebre non l'hanno accolta.

Amo pensare che in quella luce che splende nelle tenebre vi sia celato anche il mistero di Maria… la vita e la luce che le tenebre non hanno e non possono accogliere!

Si può ora “intuitivamente” comprendere come effettivamente il Figlio abbia avuto un Padre ed una Madre “distinti”, e come possa essere al contempo ella stessa figlia di suo Figlio, come ben la definiva il nostro sommo poeta Dante Alighieri.

Giunto poi il tempo della nascita di Gesù, il Figlio si fa in Maria, fatta donna, l'uomo-Dio, assumendo oltre alla sua vera natura divina anche la nostra natura umana.

Ben aveva profetizzato Isaia in 7,14:

Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

San Giovanni evangelista invece così la descrive in Apocalisse 12,1-2:

Allora una scena grandiosa apparve nel cielo: una donna vestita di sole con la testa coronata da dodici stelle e la luna sotto i piedi. Era incinta, e gridava per le doglie del parto.

È il parto di Maria sotto la Croce, che si conclude con la resurrezione di Gesù Cristo:

Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. (Ap. 12,5)

A buon titolo si potrebbe dunque appellare Maria anche quale Madre dell’uomo-Dio!

Ma vi è un terzo parto che attende la creazione: quello del Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa nella sua più completa, pertinente e santa accezione.

E chi, se non Maria, potrà essere la Madre dei redenti e risorti (e Gesù il nostro Padre), partorendo loro il corpo celeste perfetto predetto da S. Paolo (1Cor. 15,40)?

Così la descrive San Giovanni evangelista in Apocalisse 15,2-4:

 Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine,  cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:

«Grandi e mirabili sono le tue opere,

o Signore Dio onnipotente;

giuste e veraci le tue vie,

o Re delle genti!

4 Chi non temerà, o Signore,

e non glorificherà il tuo nome?

Poiché tu solo sei santo.

Tutte le genti verranno

e si prostreranno davanti a te,

perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati».

Maria, il più puro cristallo splendente della luce di Dio. A buon titolo viene dunque già sin d’ora appellata Maria quale Madre della Chiesa, Corpo Mistico di Cristo!

3.     Le tre Corone della Regina delle vittorie

Cattedra di S. Pietro e Paolo, 22/2/2014

Inizio col riportare una testimonianza inviatami da Antonella V. circa tre mesi or sono:

Ero lungo la spiaggia la mattina del 12 dicembre 2013 in Cuba mentre recitavo il S. Rosario, quando guardando verso l'orizzonte dell'oceano atlantico vedo un arcobaleno.

Ero alla prima decina dei misteri della LUCE.  

Verso la fine del mio Rosario guardo sempre verso l'oceano e all'orizzonte più a nord, vedo uno poi due altri arcobaleni.

Mi soffermo a pensare nel mio entusiasmo e dico: ah giusto!  

La settimana prima parlavo di Eluana (Engaro) al congresso, e il cielo mi sta ringraziando.

Quando nello stesso istante, mi sento in quel momento arrivare un qualcosa di pesante sul piede: guardo, raccolgo; era un sasso di corallo a forma di cuore, che un'onda ha trasportato per me.

Non solo i tre arcobaleni ma il Cuore di Maria mi veniva anche donato come corallo.

Non immagini la mia gioia.

Momenti di gioia indimenticabili.

Al che allora le avevo risposto d'istinto:

Antonella, hai visto le tre Corone con cui la Ss. Trinità adorna il Cuore Immacolato di Maria.

Sono i suoi arcobaleni quale Regina della Pace, Regina dell'Amore, Regina del cielo e della terra.

Ma in realtà dove si parla di tre Corone?

Cercando nei testi sui santi angeli di Gabriele Bitterlich ho trovato alcuni “indizi” interessantissimi.

Inizio con S. Jechud, l’angelo della Chiesa che dal IX Coro degli Angeli è stato da subito elevato al III Coro tra i Troni:

Lassù nel cerchio dell’adorazione, davanti al trono di Dio, c’è Maria, la Regina del cielo e della terra, inginocchiata. Ha due accompagnatori vicino a lei: alla sua sinistra S. Roph, l’angelo della terra, e alla sua destra S. Jechud, l’angelo della Chiesa.

L’angelo della terra è qui inginocchiato per tutta l’umanità, per la discesa terrena di Dio verso la sua creazione. L’angelo della Chiesa è inginocchiato qui per l’eletta, la sposa di Cristo, per lo sposalizio celeste di Dio con la sua creazione eletta.

Come queste tre coronate, tra di loro completamente diverse, magnifiche creature di Dio, così si sono inginocchiati in adorazione e dando un esempio anticipato i tre uomini coronati dall’oriente davanti a Dio e lo hanno lodato.

… sotto le mani di questo angelo regale giace sul petto la corona di spine del nostro Signore, che Gesù Cristo ha lasciato in eredità alla sua Chiesa.

A nessun sacerdote vero, fin dai tempi di Pietro è mancata questa corona di spine: piccola o grande, opprimente o beatificante, portatrice di dolori o di beffe o di insuccesso. Essa appartiene ad ogni sacerdote, perché appartiene al nostro Salvatore.

Ecco dunque dove si trova la prima Corona di Maria, donatale dal Figlio e data in affidamento alla santa Chiesa!

Proseguo ora con S. Roph:

Nella indicibile luce divina sta inchinato S. Roph, l’angelo della terra, come il più piccolo degli angeli e allo stesso tempo il più bello – nonostante sia il più piccolo.

In lui Dio altissimo ha onorato dinnanzi agli angeli l’umile, cristallina purezza e bellezza della Vergine e Regina Maria; egli sta qui inginocchiato in nome di tutti i dolori della terra per causa dell’asservimento della creazione agli angeli precipitati.

La catena da schiavi rotta nelle sue mani significa che le grazie del Salvatore sono più forti di tutte le catene del peccato originale.

La terra persevera in tremante, rispettoso silenzio, fintanto che il corpo del Signore riposa nel suo grembo. Silenzioso si inchina l’angelo della terra accanto alla Madre del Signore. Tramite la maledizione del creatore la terra è stata legata alla corruzione. Ora però il Figlio stesso di Dio ha sciolto questa maledizione, in quanto egli come primizia della Nuova Alleanza estrasse il suo corpo incorrotto dal grembo della terra.

Di quale catena da schiavi si tratta?

Azzardo: si tratta della catena del S. Rosario, con cui Maria ci lega a sé per strapparci dai legami del mondo, del demonio e del nostro io.

Spezzando infine anche la catena del S. Rosario, come mostrato alla veggente di Laura Mignanti in Bertini di Malè, Maria ci renderà finalmente “liberi” di vivere quali figli del e nel Divino Volere e quindi pronti per il Regno dei cieli!

 Ecco trovata la seconda Corona, donata a Maria dal Padre ed affidata alla Terra perché polvere siamo e polvere ritorneremo, ma pronti per la Resurrezione dai morti!

Cerchiamo ora la terza Corona. Scriveva sempre Gabriele Bitterlich in merito al Serafino S. Adonai, appartenente al I Coro dei serafini dell’amore dello Spirito Santo:

Maria, la tutta pura, la Regina del cielo, sta inginocchiata davanti al trono dell’Altissimo e porta il suo Cuore incontro al Padre. E al di sotto di queste mani diritte in offerta sta un serafino con una corona. I raggi di luce, che si staccano dal Cuore della Regina, fluiscono e precipitano su di lui e all’ingiù su tutti gli angeli, che stanno sotto la striscia di luce dei serafini…

S. Adonai, il serafino, sta in nome dello Spirito Santo ai piedi di Maria. È il servitore regale, e dove si volge la Regina, là si volge anche lui con la pienezza del suo dono da Dio a lui affidato. Maria però si rivolge ai più deboli, ai più diseredati…

Egli si sofferma da Maria, poiché solo lei è l’onnipotente intercessione, la vincitrice del serpente, la Madre del Signore; lei può comprendere meglio le necessità degli uomini, in quanto lei come creatura è stata più vicina al bisogno degli uomini in confronto all’angelo. E mentre lei raccoglie tutti i poveri sotto il suo mantello, il serafino accende con la forza dello Spirito Santo pieno amore eucaristico nel cuore dei fratelli e delle sorelle, per aiutare, guarire e liberare coloro che lo chiedono all’interno della grande e santa madre Chiesa.

Ecco infine la terza Corona, portata dal Serafino S. Adonai, che è più propriamente quella del Cuore Immacolato di Maria SS., quella del suo Trionfo quale vincitrice del serpente, come da lei stessa predetto a Fatima il 13 luglio 1917!

Tre Corone quindi, portate da tre Angeli appartenenti al primo Cerchio dell’adorazione attorno al trono di Dio, che assieme coronano il Sacro Cuore della Regina delle Vittorie!

  

p.s.: Gabriele Bitterlich descrive anche la triplice Corona attorno al capo di Maria, costituita da Angeli del secondo Cerchio dell’ordine e dell’onnipotenza di Dio. E poi vi sono le quattro Corone in “cima” alle quattro colonne angolari della Gerusalemme Celeste. Ma questa sarà un’altra storia…

 

Conclusione:
Questo trittico colloca a piena ragione Maria SS. nel bel mezzo del settemplice Candelabro, quale cristallo immacolato risplendente della Luce di Dio.
“Capisca chi può, e gli altri vengano a chiedere a te”  (cfr. Sant'Agostino)